SANTANCHE': AI GAY DIRITTI INDIVIDUALI MA NIENTE PACS

"Strana" somiglianza tra le idee de La Destra e il Pd in tema di diritti degli omosessuali mercoledì 19 marzo 2008 , di DIRE

Roma, 19 mar. - Ai gay che la voteranno, Daniela Santanche', intervistata da www.diacoblog.com, assicura: "Sono disponibile a difendere i loro diritti individuali, ma nessun pacs e nessun dico, sia chiaro".

E noi diciamo: Perchè mai gay, lesbiche e trans dovrebbero votarla?

«UNIONI CIVILI? CIARPAME». BUFERA SU CIARRAPICO

Il caso Sinistra e Arcigay all'attacco dell'editore: nostalgico di anni bui martedì 18 marzo 2008 , da Gaynews

Imbarazzo nel Pdl. Il leader pd: è come chi firmò le leggi razziali Pecorella: no a un linguaggio duro. Della Vedova: quasi metà dei cattolici è favorevole alle coppie di fatto ROMA — «Ciarpame. Da non prendere neanche in considerazione ». Giuseppe Ciarrapico ha bocciato così, ieri, le unioni di fatto dal sito cattolico on line, Petrus, sollevando critiche e proteste. Si era appena placata la bufera sollevata dalla sua dichiarazione d'affetto per il fascismo, e ora sull'ex patron delle acque minerali con molti guai giudiziari, candidato Pdl, torna a scatenarsi la polemica. Accuse arrivano da Sinistra Arcobaleno e movimenti gay.Il leader Pd Walter Veltroni rimprovera al centrodestra di «avere imbarcato un futuro senatore che faceva lo stesso saluto di quelli che hanno firmato le leggi razziali in questo Paese». E ne approfitta per recriminare: «Mentre noi chiudevamo con la sinistra radicale loro hanno chiuso con il centro moderato schizzando a destra».Ma anche nel Pdl c'è chi, come Gaetano Pecorella, stigmatizza il linguaggio di Ciarrapico. E chi, come Benedetto Della Vedova, invita a seguire altri esempi. Ma il Ciarra tira dritto. Liquida come «tempesta in un bicchier d'acqua» le critiche. Respinge le accuse di fascismo («Io sono guelfo. Ribadisco l'ammirazione per Giorgio Almirante. E che c'è di male? Mi hanno detto che sono antisemita, una cosa senza senso: all'età delle leggi razziali avevo quattro anni»). «Sono ancora più onorato di candidarmi », insiste. Definisce il suo rapporto con la fede «ineccepibile ». Giudica i cattocomunismi «il vero e grande cancro della Chiesa». E dichiara la sua stima crescente nei confronti di Benedetto XVI, sua «stella polare ».Sulla famiglia torna a far rumore: «È una sola — dice —, quella fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, il resto è ciarpame da non prendere neanche in considerazione». Luxuria e Titti De Simone (Sinistra Arcobaleno) reagiscono: «Definire ciarpame milioni di conviventi significa mantenere l'orologio del tempo fermo ad un passato bocciato dalla storia. È più immorale chi come lui è stato condannato in via definitiva per sfruttamento del lavoro minorile». «Ciarpame ha un'assonanza curiosa con il cognome che porta», fa notare il socialista Franco Grillini. «Destra becera» attacca Angelo Bonelli (Sinistra Arcobaleno). «Battute da squadrista fascista» rincara l'Arcigay. Si indigna anche Barbara Pollastrini (Pd) per la «nostalgia di un'epoca buia della nostra storia». E quel linguaggio di «disprezzi e discriminazioni » verso chi condivide «un progetto affettivo che non si identifica con la famiglia tradizionale ». «Che squallore» conclude invitando il centrodestra a levare la voce.Ma c'è imbarazzo nel Pdl. Gaetano Pecorella non si sottrae: «Non c'è bisogno di essere fascisti per dire che la famiglia è quella basata sul matrimonio tra un uomo e una donna. C'è nella Costituzione. Poi nella libertà individuale rientra qualsiasi cosa», precisa. Ma riconosce: «Ciascuno usa il linguaggio di cui è capace. Uno più morbido sarebbe opportuno». L'uscita di Ciarrapico non piace neanche a Benedetto Della Vedova, liberal del Pdl. Dati alla mano mostra «come quasi metà dei cattolici sia favorevole alle coppie di fatto». E aggiunge: «Non bisogna prendere Ciarrapico come punto di riferimento ».

Virginia Piccolillo

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