IN PORTOGALLO PASSA LA LEGGE SUI MATRIMONI TRA OMOSESSUALI, E' IL SESTO PAESE D'EUROPA

Buongiorno Lisbona

Le lesbiche e i gay portoghesi si svegliano in un nuovo giorno e noi ci uniamo alla gioia di tante donne e tanti uomini
che in queste ore festeggiano il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Verra' il giorno che anche noi lesbiche e gay italiani raggiungeremo questo traguardo e il nostro paese entrera' nel gruppo delle nazioni progredite e laiche d'Europa: allora, siamo sicure, l'oscurantismo che oggi ci opprime apparira' ridicolo.

Cristina Gramolini
Segreteria Nazionale ArciLesbica
e-mail: ufficiostampa@arcilesbica.it
Mobile: 327.324.31.01 www.arcilesbica.it

Il disegno di legge che legalizzerebbe i matrimonio fra omosessuali è stato approvato in prima istanza dal Parlamento del Portogallo anche se l'iter della legge è ancora lungo. Presentato su iniziativa del Governo guidato dal socialista Josè Socrates che lo ha difeso personalmente davanti all'Assemblea. Il testo, per essere approvato definitivamente, dovrò passare in commissione, poi, al voto definitivo del parlamento e alla promulgazione del Capo dello Stato, il cattolicissimo Anibal Cavaco Silva.
Il premier portoghese ha dichiarato "porre rimedio a decenni d'ingiustizie perpetrate ai danni degli omosessuali in Portogallo dove, fino al 1982, vigeva la situazione assurda e ributtante di considerare l'omosessualità un reato perseguito per legge".
L'Europa conta ora sei Paesi in cui è possibile il matrimonio tra persone dello stesso sesso: oltre al Portogallo, c'è il Belgio, la Svezia, la Norvegia, la Spagna e l'Olanda.

Solidarietà a Francesco e Manuel.

Ringrazio per questa bella mail "Coppie di Fatto Gay, Lesbo, Trans, Etero"

Sciopero della fame in diretta web "Siamo gay. Vogliamo sposarci"
Da Savona parte la battaglia di Francesco e Manuel: una webcam accesa in casa loro finché il Parlamento non riprenderà la discussione sui matrimoni omosessuali. "Conviviamo da due anni ma per lo Stato italiano non esistiamo". I consigli di Pannella che "di digiuni se ne intende"
di Bruno Persano

Lo sciopero della fame lo faranno in diretta web. Francesco e Manuel vogliono sposarsi ma il Parlamento sembra abbia dimenticato il progetto sulle unioni civili. Ieri hanno protestato sotto le finestre di Montecitorio: oggi, dalla casa a Savona, mostrano online la loro vita senza cibo. “Non mangeremo finché Montecitorio non metterà in calendario le proposte di legge sui matrimoni gay”. Non gli piacciano i paragoni con il Grande Fratello ma assicurano che la webcam rimarrà accesa tutto il giorno. “Trasmetteremo sul nostro sito .
Racconteremo i nostri tormenti e vivremo insieme, virtualmente, a tutti coloro che vogliono sostenerci”.

Francesco Zanardi, 38 anni, imprenditore nel settore informatico, fondatore del movimento Gay Italiani, e Manuel Incorvaia, 22 anni, precario, convivono dal 2007 a Villapiana. Hanno un sogno, sposarsi: i parlamentari gli avevano fatto sperare che presto sarebbe stata varata una legge per le unioni civili e anche il sindaco di Savona gli aveva promesso che avrebbe ufficializzato la loro convivenza, ma le parole si sono perse nel vento e dall’agenda politica il progetto è svanito.

Per questo, Francesco e Manuel hanno iniziato lo sciopero della fame. Nonostante le associazioni gay europee li abbiano avvertiti che con i tempi della politica italiana rischiano di morire di fame, la coppia non demorde: “Abbiamo chiesto consiglio a Marco Pannella: chi, meglio di lui, ci poteva consigliare come sopravvivere allo sciopero della fame”, dice con una punta di ironia Francesco. “Ci ha consigliato di bere tre cappuccini al giorno, ingoiare vitamine e bere, bere tanto. Faremo come lui ci ha detto”.

Sono convinti che la loro battaglia sia giusta, e se il web gli permetterà di avere una visibilità maggiore, ben venga internet: “ Vorrà dire che per mantenere un po’ della nostra privacy, ogni tanto abbasseremo l’audio”. Dalla telecamerina montata sul pc si scorge la finestra del salotto che si affaccia sul balcone e nell’o mbra si intravede il sofà. Francesco, tra i due quello che si mostra più disponibile a sostenere il confronto, in maglietta a maniche corte e cuffie alle orecchie, risponde a chi lo chiama, parla della sua condizione e delle discriminazioni di cui spesso è vittima la comunità gay.

“In Italia ci sono due modi per essere omosessuali: l’una, quella scelta da me e da Manuel è mostrasi al mondo così come si è, senza nascondere nulla a nessuno, in pace con se stessi. Oppure non essere visibile: meno problemi sociali ma molti più interni. Lo Stato ti fa sentire un essere sbagliato. Ma noi non siamo sbagliati. Vogliamo il rispetto dei diritti riconosciuto ai coniugi eterosessuali, così come sancito dalla Costituzione”.

Poi Francesco racconta: “Una sera, durante un viaggio in Grecia, sono stato vittima di una grave aggressione omofobica. Mentre ero all’ospedale pensavo: se da qua non uscirò vivo, Manuel perderà tutto. Non solo me, ma anche tutti i miei averi, la casa, le pensione, tutto. Noi due viviamo come marito e moglie, ma per la legge italiana Manuel non ha alcun diritto, non esiste. E queste cose non sono accettabili in uno stato di diritto”.

Sergio Rovasio, segretario dell'associazione radicale Certi Diritti, il primo a sostenere la protesta della coppia di Savona, è convinto che "se in Italia ci fossero 2-300 pazzi come loro, avremmo già fatto la rivoluzione sui diritti civili". ”Ma pazzi non siamo”, replica con lo stesso spirito ironico Francesco. “Ci appoggiano don Franco Barbero, il leader delle comunità cristiane di base; Anna Paola Concia, Vladimir Luxuria e Franco Grillini, parlamentari ed ex parlamentari che da sempre combattono contro le discriminazioni. Andremo avanti con lo sciopero della fame finché la politica italiana non si ricorderà di noi”.

Bollettino medico del terzo giorno rilasciato a causa di un malore durante la notte.




Nella serata di ieri alle ore 23,37 è stato necessario l'intervento di una ambulanza e a scopo cautelativo di una unità di rianimazione a causa di uno sciok anafilattico di cui sono stato vittima, malore di cui sono a conoscenza che mi accade molto raramente , sopratutto in momenti di stress.
Allego i certificati medici, la nota ha solo l'obbiettivo di informarvi dell'accaduto che non pregiudicherà lo sciopero della fame.
Marco Visconti, il medico che ci assiste durante lo sciopero è stato informato ore 10,05 del 6 gennaio 2010.
Cordialmente Zanardi Francesco.

GAY: CONCIA, SOSTEGNO A SCIOPERO FAME COPPIA A SAVONA

(ANSA) - ROMA, 5 GEN - ‘Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia, la coppia di ragazzi omosessuali di Savona che hanno iniziato ieri lo sciopero della fame per spingere il Parlamento a prendere in esame le proposte di legge sulle unioni civili e i matrimoni gay, hanno il mio totale sostegno’. Lo dichiara la deputata Pd, Anna Paola Concia.
‘Dall’inizio di questa legislatura - prosegue la deputata Pd - ho presentato come prima firmataria tre diverse proposte di legge su questi temi: una sul matrimonio, una sulla partnership ed una sui PACS e mi preoccupa non poco il fatto che, per vedere riconosciuti i loro diritti, questa giovane coppia debba ricorrere ad uno sciopero della fame. In una societa’ moderna, il compito delle istituzioni come della politica, e’ quello di prestare la massima attenzione a cio’ che accade nella societa’, capirne e comprenderne i cambiamenti, perche’ una sana democrazia e istituzioni forti sono in grado di orientare questi cambiamenti per il meglio, accompagnandoli con leggi che sappiano riconoscere a tutti diritti e doveri’.
‘L’obiettivo della protesta di questi ragazzi, pacifica ma significativa dice - e’ quello di far si’ che il Parlamento calendarizzi in Commissione queste proposte di legge. Ed e’ per questo - conclude Concia - che faccio appello ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati perche’ questa calendarizzazione sia fissata al piu’ presto’.
(ANSA).

MATRIMONI GAY. I RADICALI PROTESTANO A MONTECITORIO

Sciopero della fame per una coppia di Savona
lunedì 04 gennaio 2010 , da APCOM
Roma, 4 gen. - L'associazione radicale Certi Diritti aderisce e partecipa oggi all'iniziativa promossa da Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia in piazza Montecitorio dalle 15.
Zanardi e Incorvaia (di Savona) cominceranno oggi lo sciopero della fame affinche' il Parlamento calendarizzi le proposte di legge sulle unioni civili e il matrimonio gay. Anche alcuni esponenti di Certi Diritti inizieranno con loro lo sciopero.
In piazza Montecitorio ci saranno don Franco Barbero, esponente delle comunita' cristiane di base, Sergio Rovasio, segretario associazione radicale Certi Diritti, Donatella Poretti, senatrice radicale, Anna Paola Concia, deputata Pd, Vladimir Luxuria, gia' parlamentare, Franco Grillini, ex parlamentare e direttore di Gaynet, Alessandro Cecchi Paone, giornalista, i rappresentanti regionali del movimento gay.

Famiglie, Coppie e Genitori LGBTQI Verona

Famiglie LGBTQ è il Blog di tutte le famiglie, le coppie e i genitori LGBTQI di Verona. Il nostro scopo è il pieno riconoscimento dei diritti per le nostre famiglie e per le nostre unioni.
Se volete ricevere informazioni su di noi, lo potete fare scrivendoci una e-mail: familygay.verona@gmail.com - Altre informazione le trovate presso le sedi delle associazioni e dei gruppi LGBT veronesi.