Il gruppo genitori ELGBT Rainbow (Verona) si incontra :

Prossimo incontro presso i Rebis Mercoledì 12 ottobre ore 21.
Prossimo incontro presso il Milk Center Martedì 25/10  ore 21. (prima ci incontriamo per una pizza alle ore 20. per info 3493134852)
Ermanno Marogna - Formazione LGBT - Verona
Tel. 349 4641139 e_mail: formazionelgbt@yahoo.it
Abbiamo creato inoltre una Mailing List sulla "genitorialità e sulle coppie di fatto" (sia etero che gay).
L' e_mail per iscriversi è familygay.verona@gmail.com

Si ricorda che si tratta di un gruppo di incontro e mutuo auto-aiuto, rivolto a genitori di figli omosessuali ed anche a genitori omosessuali che hanno avuto dei figli in precedenti relazioni eterosessuali o come single.

Il gruppo viene frequentato anche da figli (intendendo non genitori) che desiderano confrontarsi sulle tematiche relative al rapporto genitori-figli in relazione agli aspetti del orientamento sessuale e del identita di genere.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI ANNO 2011-2012

GRUPPO GENITORI RAIBOW


Milk – martedi Rebis - mercoledi
Anno 2011 anno 2011

27/09                        14/09

25/10                         12/10

29/11                          16/11

14/12



Anno 2012 anno 2012



31/01                     18/01

28/02                     15/02

27/03                     14/03

24/04                     11/04

29/05                     16/05

26/06                     13/06

24/07                     11/07

Se un giorno, il matrimonio gay-lesbico passerà...

Se un giorno, speriamo non tanto lontano, il matrimonio gay-lesbico passerà, ci saranno delle persone che in varie parti d'Italia andranno ringraziate. Queste persone a Verona hanno un nome: Si chiamano Rita e Luigia. In tanti anni di loro militanza nel movimento sono quelle che più di altre hanno portato avanti pubblicamente la battaglia per i matrimoni. Con la loro visibilità di coppia e organizzando spesso celebrazioni (non riconosciute legalmente, ma estremamente valide e importanti per noi comunità) ed eventi sul matrimonio hanno fatto un azione politica non indifferente. Sopprattutto quando sono finite in televisione e sui giornali, arrivando perfino a far discutere della cosa interpellando pubblicamente Tosi.
Presto al Milk le nostre paladine hanno organizzato altri "matrimoni" e credo che non si fermeranno.
L'onorevole Paola Concia (unica deputata dichiaratamente lesbica in parlamento), Arcigay e altre organizzazioni LGBT vogliono spingere l'accelleratore sulla battaglia per il matrimonio e anche noi a Verona dovremmo supportarli. Sarebbe carino costituire ufficialmente anche da noi un comitato o gruppo "SI, LO VOGLIO!" per iniziative sul matrimonio.
Zeno
Vi allego comunicato Arcigay sul matrimonio:
Comunicato stampa. Arcigay. Un tavolo per il matrimonio gay
Arcigay condivide l'iniziativa dell'On.le Paola Concia di provare a censire quanto più possibile le coppie italiane sposate all'estero per ragionare ed agire con ogni possibile iniziativa, mediatica, politica, giudiziaria, sul tema del riconoscimento dei loro diritti in Italia, come profilo specifico del più vasto e drammatico problema della totale assenza di riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso nel nostro Paese.
L'emergere di una crisi economica gravissima evidenzia ancora di più l'esigenza di massima attenzione a chi deve e dovrà affiancare la povertà di diritti ad una crescente instabilità sociale ed economica.
Arcigay si appresta al lancio di un'ampia iniziativa in questo senso e da subito propone di coordinarla con quella che l'unica deputata dichiaratamente lesbica del nostro Parlamento ha a sua volta suggerito, all'interno di un Tavolo che coinvolga le associazioni parte delle iniziative matrimonialiste ,e che presto verrà annunciato e convocato.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay
Stefano Bolognini
Ufficio Stampa Arcigay
Tel: 3486839779 Skype: ste_bolo
Via Don Minzoni 18, 40121 Bologna - ufficiostampa@arcigay.it - http://www.arcigay.it/ -http://www.pegasonline.ne/

Diego ed Enzo "coppia certificata" a Pavia

Diego ed Enzo «coppia certificata» Primo caso a Pavia

Dal sito Arcigay.it
e La Provincia Pavese

di Anna Ghezzi
PAVIA Stanno insieme dal 1969 e per vedersi riconosciuti come famiglia hanno provato persino a fare le pubblicazioni di matrimonio, nella speranza di ottenere una sentenza della Corte costituzionale che sancisse la loro esistenza giuridica come coppia. Niente da fare. Ieri, però, all’ufficio anagrafe del Comune, sono riusciti a realizzare un piccolo passo: Vincenzo Ceraolo, 54 anni, e Diego Geroldi, medico di 63, hanno richiesto il certificato di famiglia anagrafica. E tra un paio di settimane, dopo la verifica da parte dei vigili del fatto che abitano insieme, saranno finalmente sullo stesso stato di famiglia. «E’ un primo passo, ed è la prima volta che accade a Pavia – spiega Giuseppe Polizzi, socio fondatore di Arcigay Pavia –. Si tratta di un riconoscimento formale del fatto che loro vivono insieme perché “uniti da un rapporto di affettività”, come scritto sul modulo». Al momento l’unico diritto acquisito è di avere due loculi attigui al cimitero. «Ora bisogna pensare ai vivi – spiega Polizzi – Chiediamo che la famiglia anagrafica non sia discriminata negli atti amministrativi, di accedere a politiche di protezione familiare e alle graduatorie per le case popolari». «Non festeggeremo, il cammino è ancora lungo – racconta Vincenzo Ceraolo –. E noi non ci arrendiamo». Richiedere il certificato anagrafico per loro è soprattutto un gesto simbolico, per far conoscere uno strumento che può risolvere qualche problema pratico: «Noi siamo fortunati, abbiamo intorno un ambiente molto tollerante. Ma abbiamo visto amici malati in ospedale i cui compagni erano tenuti fuori, certi diritti valgono solo per il coniuge e i parenti, per gli altri decide il medico. Questo certificato potrà aiutare». All’anagrafe gli impiegati erano sorpresi: «Ci hanno detto che siamo i primi a Pavia», racconta Ceraolo. Ceraolo è siciliano, quando ha conosciuto il suo compagno aveva 22 anni e studiava a Pavia. Geroldi era già medico. Da allora non si sono mai lasciati, e hanno sempre vissuto alla luce del sole il loro rapporto. Sul riconoscimento delle coppie gay interviene l’Unione dei giuristi cattolici Contardo Ferrini: «Il diritto non può e non deve riconoscere la cosiddetta “famiglia omosessuale” perché è strutturalmente inidonea a generare una famiglia, per la sua essenziale incapacità a donare la vita. Il motivo per cui il diritto riconosce l’amore tra uomo e donna non è tutelare sentimenti, il fatto di garantire l’ordine delle generazioni, con l’accoglienza e la cura di nuove vite umane».

Essere genitori omosessuali: come crescono i figli?

Negli Stati Uniti stanno aumentando le coppie gay e lesbiche che hanno dei figli. Dai primi studi su larga scala sta emergendo che questi bambini/ragazzi sono meno conformisti e più tolleranti dei loro coetanei. I primi studi su questo tema risalgono agli anni settanta e si basano su campioni molto ristretti. Oggi la situazione è cambiata: è cresciuto il numero di coppie gay e lesbiche con figli e ci sono parecchi figli abbastanza grandi da fornire dati più consistenti. Dalle ultime ricerche su questo tema emerge stanno emergendo informazioni interessanti sulla progenie delle coppie omosessuali.
Attualmente molti sono ancora convinti che i genitori dello stesso sesso siano un pericolo per i figli, anche se gli studi psicologici e socialogici dicano il contrario. I dati finora disponibili dimostrano che negli Stati Uniti i figli di genitori omosessuali non sono molto diversi da quelli di genitori etero: non sono più a rischio di disturbi psichiatrici, a scuola sono bene integrati nel gruppo dei coetanei e hanno lo stesso numero di amici. Il dato più interessante è che i figli cresciti da genitori omosessuali non sembrano avere problemi di confusione di genere o a definirsi omosessuali. Tuttavia le differenze risultano essere più illuminanti delle differenze. La più evidente è che questi ragazzi tendono ad essere meno conformisti e più flessibili sui ruoli rispetto a quelli cresciuti in famiglie tradizionali. I dati dimostrano, ad esempio, che le figli di madre lesbiche aspirano di più a più a ruoli convenzionalmente ritenuti maschili come il medico o l’avvocato. Da adulti poi i figli di genitori omosessuali tendono più spesso a lavorare nel sociale e ad avere più amici gay dell’adulto medio.
“I genitori dello stesso sesso tendono ad essere più alla pari nell’educazione dei figli e questi ragazzi stanno benissimo” sostiene Abbie E Goldberg docente della facoltà di psicologia della Clark University. Il suo nuovo libro dal titolo “Lesbian and gay parents and their children” raccoglie i risultati di più di cento studi accademici che sono per la maggior parte sulle madri lesbiche anche se di recente sono aumentate le ricerche sui padri gay.
Dai dati raccolti in questo libro emerge infine che le madri lesbiche non si dividono i compiti e le responsabilità in base ai ruoli di genere “perché il genere non è contemplato” spiega Goldberg “c’è molta più fluidità di quanta ce ne sia in molti rapporti etero”.
Sui padri gay, purtroppo, si ancora pochi dati. In linea generale sembrerebbe che le coppie dello stesso sesso hanno meno aspettative legate al genere, soprattutto le madri lesbiche sembrerebbero essere meno interessate a conformarsi, ossia hanno un’idea di ruoli domestici diversa rispetto alle coppie etero
d.ssa Giuliana Apreda
Psicologa Psicoterapeuta

Famiglie, Coppie e Genitori LGBTQI Verona

Famiglie LGBTQ è il Blog di tutte le famiglie, le coppie e i genitori LGBTQI di Verona. Il nostro scopo è il pieno riconoscimento dei diritti per le nostre famiglie e per le nostre unioni.
Se volete ricevere informazioni su di noi, lo potete fare scrivendoci una e-mail: familygay.verona@gmail.com - Altre informazione le trovate presso le sedi delle associazioni e dei gruppi LGBT veronesi.