La DHL: Congedo matrimoniale... Anche alle coppie gay

Il congedo matrimoniale? Anche alle coppie gay
Intesa rivoluzionaria alla Dhl: «La diversità rappresenta un vantaggio competitivo»
VENEZIA Per la prima volta il congedo matrimoniale sarà concesso anche per le unioni di fatto, dunque pure alle coppie gay. E non per estemporanea concessione di un'impresa sfiancata da un impiegato insistente, bensì in maniera stabile a tutti i dipendenti (complessivamente 2.500) che ne faranno richiesta, in base a quanto previsto dal nuovo contratto integrativo aziendale. Accadrà alla Dhl, colosso delle spedizioni espresso e della movimentazione merci, protagonista con le organizzazioni sindacali di un'innovativa intesa che contiene avanzate misure di conciliazione dei tempi del lavoro e della famiglia, a lungo sperimentate nella sede veneziana di Marcon (Venezia) e ora estese al resto delle filiali italiane anche grazie alla spinta di un manager padovano, da poco diventato direttore del personale per l'Italia. Il gigante tedesco conta in Veneto centri logistici e call center sparsi fra Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Verona e Belluno, con una presenza femminile pari mediamente al 70%, quota che si alza all'85% a Marcon. È qui che sono state testate inedite soluzioni pensate in particolare per le mamme. «Una sensibilità verso la persona commenta Federica Vedova, segretaria regionale della Filt Cgil che abbiamo visto riflessa anche nell'apertura straordinaria, vorrei dire addirittura rivoluzionaria per i tempi che corrono, nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici omosessuali, o comunque non sposati, che vivono ugualmente in coppia. Finalmente si è ragionato di valori, segnando una vera e propria svolta culturale». Il cambio di marcia è sintetizzato in un passaggio del verbale di accordo, in netta controtendenza rispetto a vicende come quella di Maurizio Sammito, il bancario trevigiano convolato a nozze in Portogallo col compagno Michele, ma costretto a fare causa al gruppo Intesa San Paolo per la mancata assegnazione della licenza matrimoniale: «Come azienda operante in un settore globale, la diversità, intesa come di genere, di razza, di religione, di età, di disabilità, di orientamento sessuale, di nazionalità e di qualsiasi altra caratteristica tutelata dalla legge, rappresenta un punto di forza che permette a Dhl un vantaggio competitivo in termini di massima produttività possibile, creatività ed efficienza». Per questo, i quindici giorni solitamente dedicati alla luna di miele saranno accordati anche agli addetti che non possono (o non vogliono) sposarsi, purché presentino uno stato di famiglia che attesti lo stato di convivenza per almeno un anno. «Sto con la mia compagna da undici anni esulta Denise Beccalli, dipendente di un'unità lombarda di Dhl e vorrei fruire di questa opportunità il giorno in cui i matrimoni fra persone dello stesso sesso saranno legali anche in Italia. Ma se ci vorrà troppo tempo, mi sa che ne beneficerò anche prima. Peccato non possa farlo anche la mia fidanzata, visto che lavora per un'altra azienda». Non alla Dhl, infatti, impresa che non nasconde di aver fatto i propri conti, ma in maniera responsabile. «Siamo un'azienda di servizi che è fatta da persone riflette Piermattia Menin, responsabile delle risorse umane per l'Italia e abbiamo riscontrato che le persone lavorano meglio quando stanno meglio». Come le donne che, oltre al part time verticale e solidale, potranno ottenere pure quello reversibile fino al compimento dei 3 anni del figlio. «Se ci siamo fatte una famiglia, è stato anche grazie a un'azienda che ha saputo venirci incontro», dice Sara Lapiccirella, delegata della Filt Cgil nella sede di Marcon. Angela Pederiva 
CORRIERE DEL VENETO - TREVISO
sezione: Treviso Belluno data: 12/07/2014 - pag: 7

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